Vuoi assumere una badante part time? Ecco il costo reale per 20 ore a settimana

Quando si valuta la possibilità di assumere una badante part time per 20 ore settimanali, è fondamentale conoscere i dettagli relativi ai costi, diritti e doveri sia del datore di lavoro che della lavoratrice. In Italia, il costo effettivo di una badante dipende da vari fattori: il tipo di contratto applicato, il livello nazionale di inquadramento, la presenza o meno della convivenza e il numero di ore lavorate. Negli ultimi anni, l’adeguamento delle tabelle retributive nazionali previste dal CCNL Lavoro Domestico ha reso sempre più trasparenti tali aspetti, offrendo ai datori informazioni precise e aggiornate.

Il costo reale per un’assunzione regolare a 20 ore settimanali

Scegliere una badante non convivente con un impegno part time di 20 ore a settimana rappresenta un’opzione molto diffusa quando l’assistenza è richiesta, ma non continuativa. Per un profilo professionale di livello CS, incaricato dell’assistenza a persona non autosufficiente, i dati aggiornati al 2025 permettono di quantificare con accuratezza le spese.

La paga oraria lorda per il livello CS non convivente è di 7,91 euro; tuttavia, è indispensabile considerare non solo lo stipendio netto ma anche gli oneri relativi a contributi previdenziali, TFR (trattamento di fine rapporto), tredicesima e altre voci obbligatorie. Il costo orario complessivo per il datore di lavoro, includendo tutte queste componenti, raggiunge circa 11,16 euro.

  • Paga mensile netta: circa 685,53 euro
  • Costo annuo complessivo: circa 10.924 euro
  • Costo mensile totale (comprensivo di oneri): circa 930-940 euro

Tale cifra consente non solo di regolarizzare la posizione lavorativa con tutti i vantaggi fiscali e legali, ma copre anche eventuali spese accessorie legate all’inquadramento contrattuale.

Componenti principali del costo

Per comprendere appieno cosa includa il costo reale di una badante part time a 20 ore, occorre analizzare le seguenti voci:

  • Stipendio base: la retribuzione minima prevista dal CCNL, fissata in base al livello di inquadramento (nel caso delle badanti CS, tale importo si attesta su uno degli scaglioni più utilizzati per l’assistenza a persone non autosufficienti).
  • Tredicesima mensilità: obbligatoria per tutti i lavoratori domestici, viene maturata mensilmente e corrisposta generalmente a dicembre.
  • TFR: il trattamento di fine rapporto si accumula annualmente e viene liquidato al termine del rapporto di lavoro.
  • Contributi INPS: una quota significativa grava sul datore e varia in relazione alle ore lavorate, all’età della lavoratrice e a eventuali agevolazioni.
  • Assicurazione INAIL: obbligatoria per coprire eventuali infortuni sul lavoro.

Vantaggi e obblighi di un’assunzione regolare

Il rispetto della normativa tutela sia il lavoratore che il datore di lavoro, garantendo copertura assicurativa, diritto alle ferie, malattia e maternità. In particolare, la regolarizzazione offre:

  • Possibilità di fruire di detrazioni fiscali fino a una soglia annua (ad esempio, per i contributi versati).
  • Garanzia di tutela legale e prevenzione di sanzioni civili e penali legate al lavoro nero.
  • Accesso, per il lavoratore, a tutte le prestazioni previdenziali, tra cui assegno di maternità, malattia, pensione futura e indennità di disoccupazione (NASpI).

Come varia il costo in base al livello contrattuale

Il CCNL distingue diversi livelli, da quelli più basilari (A e AS) a quelli avanzati (DS) per mansioni altamente specializzate o responsabilità aggiuntive. Per il part time di 20 ore, riferito a mansioni di assistenza (livello CS), il costo si attesta sui valori sopra riportati, ma per livelli inferiori (ad esempio per svolgimento di faccende domestiche o compagnia senza assistenza specifica) il costo può essere leggermente inferiore.

I livelli contrattuali definiscono non solo lo stipendio base, ma anche le mansioni ammesse, le responsabilità e l’eventuale richiesta di esperienza professionale o titoli specifici.

Considerazioni pratiche per la selezione e la gestione del rapporto

Nel processo di individuazione e assunzione è importante:

  • Verificare le referenze e le esperienze pregresse della candidata.
  • Pianificare le fasce orarie in cui si desidera l’assistenza, prediligendo le ore della giornata in cui il bisogno è massimo.
  • Redigere un contratto dettagliato che definisca mansioni, orari, riposi settimanali e eventuali straordinari.
  • Analizzare la possibilità di usufruire di bonus regionali, comunali o statali dedicati all’assistenza domiciliare agli anziani.

È inoltre raccomandabile considerare l’ipotesi di impiego tramite agenzie specializzate, che possono offrire copertura assicurativa aggiuntiva e assistenza in tutte le fasi burocratiche.

Dettagli sulla busta paga mensile e voci accessorie

Nella busta paga della badante part time, a fronte di una retribuzione netta di circa 685 euro per 20 ore settimanali, il datore di lavoro dovrà sommare i contributi INPS (calcolati su misura in base alle specifiche trattenute previste), oltre a una quota per TFR e accantonamento tredicesima. In tal modo, il costo totale effettivo si avvicinerà ai 930-950 euro mensili, che può variare leggermente in base a:

  • Zona geografica dell’impiego (alcuni contratti prevedono differenziazioni per le grandi città o per determinate regioni).
  • Eventuali straordinari o richieste di disponibilità su chiamata.
  • Frammentazione dell’orario su più giorni o suddivisione tra più datori.

Assumere una badante part time rappresenta un investimento importante, ma garantisce serenità sia agli assistiti che ai loro familiari. Una gestione trasparente e regolamentata del rapporto è fondamentale per evitare contenziosi e garantire stabilità nel tempo, oltre ai benefici assicurativi e previdenziali previsti dalla normativa italiana. Approfondendo sulle tipologie di assistenza e i diritti connessi, è possibile consultare anche la voce dedicata su Wikipedia all’assistente familiare per ulteriori dettagli tecnici e storici su questa figura essenziale.

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