Prendi la disoccupazione? Ecco gli errori comuni che fanno perdere subito l’assegno

Perdere l’assegno di disoccupazione a causa di errori nella presentazione della domanda, nella gestione dei requisiti o nella comunicazione con l’INPS è una delle principali preoccupazioni di chi si trova senza lavoro. La NASpI rappresenta il principale sostegno economico per chi perde l’occupazione in maniera involontaria, ma le insidie che possono far fallire la richiesta sono molte e spesso non vengono nemmeno considerate importanti. Conoscere le regole e le tempistiche è fondamentale per evitare di perdere soldi preziosi in una fase delicata della vita.

I requisiti fondamentali per il diritto alla NASpI

Il primo errore che può far perdere immediatamente l’assegno di disoccupazione riguarda proprio i requisiti di accesso. La NASpI spetta solo a chi ha perso il lavoro in modo involontario, quindi non può essere richiesta da chi si dimette (tranne in casi molto particolari, come maternità, mobbing o mancato pagamento dello stipendio per almeno due mensilità). Un grande fraintendimento consiste nel credere che basti una semplice fine del contratto per ottenere l’indennità: invece, è necessario che la cessazione sia dovuta a licenziamento, scadenza naturale del contratto a termine o altre cause non imputabili al lavoratore.

Mancare questo dettaglio può causare l’immediato rigetto della domanda da parte dell’INPS, perdendo così i mesi di sostegno che sarebbero stati vitali per la ricerca di una nuova occupazione.

I principali errori nelle tempistiche e nella compilazione della domanda

Tempistica e modalità di presentazione della domanda sono determinanti per non perdere parte dell’indennità. La richiesta di NASpI dev’essere presentata online sul sito INPS il prima possibile. Presentare la domanda entro otto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro significa ricevere l’indennità dal giorno ottavo dopo il licenziamento. Chi invece presenta la domanda dopo l’ottavo giorno riceverà il sussidio solo dal giorno successivo alla presentazione, rischiando di perdere giorni (e quindi denaro) di spettanza.

  • Ritardi nella presentazione della domanda comportano la perdita economica di giorni anche se spettanti.
  • Compilazione errata dei dati online o documentazione incompleta inviata può causare il rigetto della domanda.
  • Non aggiornare tempestivamente le proprie condizioni personali (es. cambi di residenza, variazioni anagrafiche) può far sospendere l’erogazione.
  • Non comunicare volontà di rinuncia o rifiuto di offerte congrue può comportare la perdita dell’assegno.

Sbagliare anche solo una sezione della procedura online può essere sufficiente per perdere interamente il diritto all’assegno.

Cause di esclusione, sospensione o decadenza della NASpI

Molti ignorano che l’assegno può essere revocato o sospeso anche dopo l’approvazione della domanda. Ecco alcune situazioni che possono portare alla perdita immediata della NASpI:

  • Accettare un lavoro subordinato o autonomo senza comunicare all’INPS l’inizio di una nuova attività lavorativa.
  • Non presentare la dichiarazione di immediata disponibilità (DID) presso il centro per l’impiego entro i termini previsti.
  • Rifiutare offerte di lavoro congrue o corsi di formazione proposti dal centro per l’impiego.
  • Mancare agli obblighi di attivazione collegati alla cosiddetta politica attiva per il lavoro, che prevede appuntamenti e colloqui di verifica.
  • Non mantenere i requisiti di disponibilità al lavoro: essere occupato in attività non dichiarate, diventare inattivo o non cercare lavoro può portare alla sospensione dell’indennità.
  • Acquisire lo status di pensionato o altro trattamento incompatibile con la NASpI.

Spesso questi errori nascono da semplice disattenzione o dall’errata convinzione che una volta ottenuta la NASpI questa sarà erogata in modo automatico per tutta la durata prevista dall’INPS.

Gli errori frequenti da evitare assolutamente

La tempistica: il nemico silenzioso della NASpI

Uno degli sbagli più frequenti riguarda proprio la tempistica della domanda. Esperienze lavorative nel settore pubblico, insegnanti con contratto a termine, stagionali e lavoratori precari sono particolarmente a rischio: chi presenta la domanda anche con pochi giorni di ritardo perde denaro che non potrà mai recuperare. Bisogna ricordare che in casi speciali (malattia, maternità, infortunio) esistono regole particolari, ma è sempre bene informarsi in anticipo con le guide ufficiali INPS.

La gestione della documentazione e delle comunicazioni

Non conservare copie digitali di tutta la documentazione relativa al rapporto di lavoro, la fine dello stesso e la domanda presentata all’INPS è un errore che può causare enormi problemi in caso di controlli o verifiche successive. Spesso capita che l’INPS chieda una integrazione documentale: non rispondere rapidamente comporta la sospensione, e il tempo perso può determinare la perdita dei mesi di sostegno.

I casi particolari: dimissioni e licenziamenti

Chi è stato licenziato per giusta causa può richiedere la NASpI solo presentando la domanda entro il 38° giorno dal licenziamento: dimenticare questa scadenza equivale a perdere il diritto.

Chi invece si dimette volontariamente deve sapere che in linea generale la disoccupazione non spetta, salvo alcune eccezioni (dimissioni per giusta causa, maternità, molestie subite, peggioramento ingiustificato delle condizioni di lavoro). Non conoscere queste regole o non presentare le motivazioni corrette fa sì che la domanda venga respinta quasi immediatamente.

La verifica costante dei requisiti

Per non perdere l’assegno NASpI bisogna verificare costantemente la propria posizione presso il centro per l’impiego e aggiornare qualsiasi cambiamento, comunicando all’INPS ogni nuova attività lavorativa o la mancata ricerca di lavoro. Non farlo può comportare la sospensione o la revoca del contributo.

Infine, è fondamentale non trascurare le procedure regionali e le eventuali variabili locali nella gestione della disoccupazione. Alcune regioni prevedono controlli aggiuntivi per “pulire” gli archivi dai beneficiari non più attivi, e chi non rispetta gli obblighi informativi può vedere bloccata o persa la propria indennità.

Per coloro che desiderano approfondire tutti gli aspetti tecnici e pratici della NASpI, la consultazione della normativa ufficiale, delle guide INPS e delle risorse dei centri per l’impiego resta la soluzione più sicura per evitare errori e garantire continuità di pagamento.

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