Quando si diventa erede di un patrimonio, uno degli aspetti più delicati e spesso trascurati riguarda il pagamento delle tasse di successione. Queste imposte rappresentano un passaggio obbligato nel trasferimento dei beni a seguito della morte di una persona, coinvolgendo tutti coloro che, per legge o per disposizione testamentaria, ricevono beni, diritti o denaro dal defunto. Comprendere il reale funzionamento della tassazione ereditaria è fondamentale per evitare errori e affrontare con consapevolezza le procedure richieste dallo Stato italiano.
Chi è obbligato e come viene calcolata la tassa di successione
In Italia, ogni destinatario dell’eredità – siano essi eredi universali o semplicemente legatari (cioè chi riceve beni specifici per disposizione testamentaria) – deve versare all’erario la propria quota di imposta. L’obbligo sorge all’atto dell’accettazione dell’eredità, che può essere manifestata sia formalmente che attraverso comportamenti che implicano la volontà di entrata in possesso dei beni ereditari.
Il calcolo dell’imposta avviene apportando una stima dettagliata del patrimonio netto ereditato. Si somma il valore di tutti i beni e i diritti posseduti dal defunto, come immobili, titoli, denaro, gioielli e altri oggetti di valore. Dal totale lordo così ottenuto, si sottraggono le passività, come eventuali debiti residui (mutui, prestiti), nonché le spese mediche sostenute dagli eredi per assistere il defunto negli ultimi sei mesi di vita. In tal modo si ottiene il patrimonio netto su cui verranno applicate le aliquote dell’imposta di successione stabilite dalla legge.
Per la stima di beni come denaro contante, gioielli o mobilia, in assenza di inventario ufficiale, la norma stabilisce una valutazione forfettaria al 10% del valore totale dell’attivo ereditario.
Accettazione dell’eredità, responsabilità e solidarietà tra eredi
Tutti gli eredi sono considerati, dal punto di vista fiscale, responsabili in solido nei confronti dell’erario. In pratica, lo Stato italiano richiede soltanto che l’intero ammontare delle imposte dovute venga corrisposto, non importa da chi dei beneficiari. Spesso, l’erede che presenta la dichiarazione di successione si fa carico dell’intero pagamento, accordandosi poi con gli altri eredi per la suddivisione dei costi.
L’obbligatorietà della presentazione della dichiarazione di successione comporta che, a essa, venga allegata la documentazione necessaria per l’identificazione di tutti i beni e diritti inclusi nell’asse ereditario, così come degli aventi diritto. Solo in specifici e rari casi di eredità esiguamente modeste, non è richiesto l’adempimento.
Dal 2025: autoliquidazione e procedure digitali
A partire dal 2025, una rilevante innovazione ha modificato le procedure burocratiche che regolano il pagamento delle imposte di successione in Italia. Non sarà più l’Agenzia delle Entrate a calcolare e comunicare l’importo dell’imposta dovuta agli eredi, ma saranno questi ultimi a determinare autonomamente gli importi grazie a una piattaforma digitale dedicata. Il soggetto interessato (uno qualsiasi tra gli eredi) dovrà compilare la dichiarazione di successione sul portale dell’Agenzia delle Entrate, inserendo tutti i dati relativi ai beni del de cuius e ai soggetti beneficiari.
Il sistema informatico, pensato per semplificare e velocizzare le pratiche, genera automaticamente un prospetto riepilogativo con l’indicazione dell’imposta dovuta da ciascun erede o legatario. Tale documento può essere salvato e stampato, rappresentando la base per il completamento delle successive procedure di pagamento. La digitalizzazione offre vantaggi evidenti: riduce i rischi di errore, accelera i tempi e offre maggiore trasparenza agli utenti coinvolti.
Per le successioni aperte prima della suddetta data, resta valido il vecchio sistema: la liquidazione delle somme dovute viene gestita e comunicata dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate, con calcoli e procedure più tradizionali.
Versamento dell’imposta: scadenze, rateizzazione e modalità operative
Il termine essenziale da considerare per il versamento è quello di 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione di successione. Il pagamento può avvenire contestualmente alla presentazione della pratica oppure in un momento successivo, ma sempre entro il suddetto termine tassativo. L’adempimento può essere effettuato:
- Direttamente online, tramite addebito su conto corrente collegato al dichiarante o all’intermediario incaricato della trasmissione telematica.
- Presso banca, ufficio postale o agente della riscossione, con modelli F24 e i relativi codici tributo, se si preferisce non utilizzare il pagamento elettronico diretto.
Dal punto di vista pratico, quando si compila la dichiarazione online, viene richiesto di inserire il codice IBAN del conto corrente e il codice fiscale dell’intestatario, per consentire l’addebito automatico dell’importo dovuto. La trasmissione telematica semplifica anche la fase di versamento, centralizzando tutto il processo in pochi passaggi digitali.
Pagamenti rateali e agevolazioni
Se l’importo dell’imposta dovuta supera 1.000 euro, è possibile richiedere la rateizzazione. Si versa immediatamente almeno il 20% dell’imposta, mentre la somma restante viene suddivisa in:
- Massimo 8 rate trimestrali per importi fino a 20.000 euro.
- Massimo 12 rate trimestrali per importi superiori a 20.000 euro.
Per ogni rata, è necessario rispettare scadenze ed importi precisi (pari tra loro).
Particolarità per trust testamentari
Un particolare regime riguarda i trust testamentari. In questi casi, l’imposta di successione si applica soltanto al momento del trasferimento effettivo dei beni ai beneficiari finali. Il trustee può tuttavia scegliere di versare anticipatamente l’imposta, godendo di tutte le possibilità previste, sia pagamento contestuale sia rateizzazione.
Conseguenze di mancato pagamento e controlli
Se la tassa di successione non viene corrisposta entro i termini stabiliti, oltre alle somme dovute vengono applicate sanzioni e interessi di mora. Dato che tutti gli eredi sono responsabili in solido, l’Agenzia delle Entrate potrà rivalersi sull’intero ammontare nei confronti di uno solo dei beneficiari, che avrà poi diritto a rivalersi sugli altri per la loro quota.
L’amministrazione fiscale realizza controlli per verificare la corretta presentazione delle dichiarazioni e la congruità dei beni dichiarati rispetto al patrimonio conosciuto del defunto. Il rischio di errore, sottovalutazione o omessa dichiarazione può quindi avere conseguenze pesanti non solo di tipo amministrativo, ma anche penale nei casi più gravi.
Considerazioni finali e aspetti pratici
La tassazione delle successioni rappresenta uno degli adempimenti più importanti da affrontare quando si eredita un patrimonio. Il nuovo sistema di autoliquidazione digitale dal 2025, gestito interamente in autonomia dagli eredi tramite piattaforme ufficiali, cambia radicalmente la dinamica della procedura, offrendo al contempo trasparenza e rapidità, ma richiedendo anche maggior attenzione e precisione nella raccolta dei dati e nella presentazione dei documenti.
Prestare attenzione a ogni passaggio – dalla stima dei beni, al calcolo delle imposte, all’adempimento dei pagamenti e delle scadenze – è fondamentale, anche considerando la responsabilità solidale che lega tra loro tutti i destinatari della massa ereditaria. In caso di dubbi, è senz’altro utile rivolgersi a consulenti ed esperti in materia, per evitare errori che potrebbero rivelarsi costosi. Per approfondimenti su questi aspetti, possono risultare utili ulteriori fonti autorevoli come la dichiarazione di successione, che illustra tutti gli ambiti tecnici e procedurali.