La moneta da 5 lire del 1901, conosciuta come “Aquila Sabauda”, è considerata uno dei più grandi tesori numismatici italiani, tanto rara quanto insidiata da sofisticate falsificazioni. Con sole 114 unità coniate e mai circolate ufficialmente, il valore storico e collezionistico dell’originale è assoluto. Tuttavia, questo ha attratto una miriade di truffe e riproduzioni di qualità variabile, con cui ogni appassionato o investitore deve confrontarsi.
Caratteristiche fondamentali dell’originale
Per riconoscere un vero esemplare, è indispensabile conoscere nel dettaglio le sue caratteristiche tecniche e stilistiche, che spesso sembrano ovvie ma sono la base imprescindibile per qualsiasi verifica:
- Metallo e titolo: argento 900/1000
- Diametro: 37 mm
- Peso: 25 grammi
- Contorno: tre volte la scritta FERT incusa, intervallata da nodi e rosette
Questi dati tecnici sono il primo ostacolo alle contraffazioni ingenue, ma non bastano per i falsi di qualità più elevata. Dal punto di vista stilistico, l’originale mostra, sul dritto, il profilo del Re Vittorio Emanuele III a testa e collo nudi, rivolto a destra, con la leggenda “VITTORIO EMANUELE III”. Un dettaglio cruciale è la presenza, sotto il collo, della firma “SPERANZA”, incisa dall’autore Filippo Speranza, capo incisore della Zecca di Roma in quel periodo Wikipedia: 5 Lire Aquila Sabauda . Sul rovescio, si trova la maestosa aquila araldica Sabauda, ali spiegate, scudo sabaudo sul petto, corona reale e ai lati la leggenda “REGNO D’ITALIA”. In basso il valore e l’anno (1901).
Il dettaglio rivelatore: Il contorno della moneta
Il dettaglio che più distingue un autentico 5 lire 1901 da una copia ben fatta è il contorno della moneta. Questo elemento, spesso dimenticato o eseguito superficialmente nelle riproduzioni, è invece fondamentale e diventa, per l’occhio esperto, il sigillo di autenticità. La scritta “FERT” compare tre volte, a intervalli regolari, separata da nodi e rosette, e lavorata in incuso (cioè incavata rispetto alla superficie del contorno) .
Nei falsi, il contorno può presentare:
- scritta “FERT” poco definita, con lettere sfumate o irregolarmente distanziate
- nodi e rosette appena accennati o disallineati
- assenza completa della scritta, oppure sostituzione con motivi generici
- contorno troppo liscio o con sbavature prodotte da stampi di scarsa qualità
Un esame attento del bordo è spesso sufficiente a smascherare le riproduzioni più grossolane. Nei falsi più sofisticati, la scritta può essere stata aggiunta mediante incisione successiva, risultando però troppo recente nell’aspetto, o di profondità difforme rispetto all’originale, che era ottenuto tramite una particolare tecnica di coniazione Wikipedia: 5 Lire Aquila Sabauda .
Altri elementi da osservare con attenzione
Qualità della coniazione e dettagli di usura
Il 5 lire del 1901 autentico fu prodotto con una competenza incisoria senza pari per l’epoca: i dettagli sono netti e profondi, in particolare nel ritratto del re e nello scudo dell’aquila rovesciata. I falsi spesso soffrono di linee poco precise, sfocature, o difetti di fusione.
Basta confrontare un originale con una copia per cogliere alcune anomalie evidenti nei falsi:
- incisioni meno profonde e meno brillanti
- volto del re non perfettamente proporzionato o realistico
- scudo sabaudo sul petto dell’aquila con rilievi imprecisi
- data e valore facilmente erosi o poco leggibili
L’aspetto della patina e del metallo
Un silver coin davvero antico, specialmente d’argento, sviluppa spesso una “patina” naturale visibile sulle superfici più esposte; questa tende a mancare o è artificiale nelle copie recenti. Il falso, anche se ottenuto con argento vero, avrà un colore più omogeneo o una brillantezza innaturale, oppure mostrerà ossidazioni poco convincenti.
Il peso e il suono (il cosiddetto “ping test”) sono altri strumenti utili: se il falso è in lega, risulta leggermente più leggero o troppo pesante. Il suono prodotto quando la moneta viene fatta vibrare è molto diverso tra argento puro e metalli diversi.
Percezione e storia delle truffe sulla 5 lire 1901
La storia della moneta è segnata dalla sua rarità: la produzione fu bloccata poco dopo l’inizio per le restrizioni dell’Unione Monetaria Latina e vennero distribuiti solo i pochi esemplari-campione a reali e alti funzionari. Da allora i tentativi di fabbricazione di falsi si sono moltiplicati, sia a fini didattici sia – negli ultimi decenni – per truffare collezionisti alle prime armi o speranzosi investitori. Alcune riproduzioni sono talmente raffinate da trarre in inganno anche specialisti, ma quasi tutte falliscono nella perfetta replicazione del contorno e nella qualità della firma dell’incisore.
Un particolare che mette sempre in allarme è l’offerta di esemplari “troppo belli” o a prezzi sospettosamente bassi. L’originale, essendo tra le monete più rare d’Europa, è oggetto di trattativa solo tra operatori professionali o all’asta; la presenza della firma Speranza ben definita, e una patina coerente con l’epoca storica, sono requisiti essenziali.
Infine, occorre sempre ricordare che la verifica dell’autenticità dovrebbe essere operata presso esperti o tramite laboratori accreditati, specie per esemplari di altissimo valore.
Conclusioni contro le truffe: attenzione, dettagli e prudenza
Riconoscere una 5 lire 1901 autentica richiede occhio allenato agli indicatori tecnici e ai “dettagli” spesso ignorati dai falsari. Tra questi, il contorno con la scritta “FERT” incusa rimane il criterio distintivo fondamentale. La firma dell’incisore e la qualità delle incisioni completano il quadro: i falsi peccano quasi sempre di precisione proprio su questi punti chiave.
Nel dubbio, il ricorso a servizi professionali di perizia o ad aste di numismatica riconosciute è la strada più prudente, mentre la conoscenza accurata della storia della moneta e dei suoi elementi autentici resta, da sempre, la migliore difesa contro truffe e falsificazioni.